21/06/13

Pesaro Film Festival. Femminile plurale: animazioni russe

La 49a edizione del Festival Internazionale del Nuovo Cinema di Pesaro nel contesto del tradizionale programma “Femminile plurale” (in collaborazione con le istituzioni culturali della Federazione Russa) valorizzerà, in quella particolare nicchia che è il cinema di animazione, il contributo creativo di alcune delle più affermate registe russe che operano in questo settore. La rassegna pesarese proporrà al pubblico i lavori di rinomate e pluripremiate animatrici, Natal’ja Dabizha, Irina Margolina e Maria Muat, senza trascurare le giovani protagoniste di questo affascinante mondo che saranno qui rappresentate dalla talentuosa Anna Shepilova.
Attraverso le diverse voci dell’animazione, il cartellone pesarese si rivolge a un pubblico di adulti e di bambini che avranno l’opportunità di entrare nel fantastico mondo delle fiabe russe, sorridere con i teneri personaggi disegnati con semplicità e incisività portatori di valori universali, avvicinarsi ad alcuni capolavori della letteratura russa, conoscere le biografie narrate con brio e ironia dei compositori che hanno fatto la storia della musica. Dulcis in fundo, nell’appuntamento notturno a Palazzo Gradari, potranno compiere un viaggio attraverso le ninne nanne del mondo realizzate dalla giovane Liza Skvortsova. In questa varietà di stili e di linguaggi, di tecniche e di visioni narrative che caratterizzano l’appuntamento pesarese si intende offrire un quadro non tanto esaustivo, quanto vitale di una delle forme espressive del cinema tra le più amate e capaci di far vivere emozioni a grandi e piccini insieme. Storicamente la scuola dell’animazione russa ha fin dal suo primo apparire occupato un posto di grandissimo rilievo nel panorama mondiale del cinema di animazione, grazie ai meravigliosi lavori prodotti dalla “Sojuzmul’film”, casa di produzione fondata a Mosca nel 1936. Tra questi la serie delle fiabe russe che da sempre gode di alto gradimento tra il pubblico italiano dei più piccini grazie ai programmi a loro dedicati sulla terza rete della Rai. Noti e oggetti di studi specifici sono i rapporti tra Walt Disney, i cui lavori il pubblico moscovita ebbe l’opportunità di vedere per la prima volta nel 1931 in occasione del festival dei cartoni animati americani, e Sergej Eizenshtejn, che nel luglio del 1930 andò a visitare a Los Angeles lo studio del creatore di Mickey Mouse. Nel corso dei decenni le varie case di produzione sovietica hanno dato vita a degli autentici capolavori realizzati sia nella tecnica classica del disegno che della puppet animation (a questo proposito va ricordato che i primi esempi di puppet animation in Russia furono realizzati da un maitre de ballet del Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, Aleksandr Shiraev, il quale nel 1906 girò su una pellicola 17,5 mm una breve animazione). Ma tra i nomi più noti che hanno lavorato in questa tecnica e che hanno ottenuto un’ampia eco anche fuori della Russia c’è quello di Vladislav Starevich, che dopo la rivoluzione russa si trasferì con la famiglia in Italia e successivamente in Francia. In questo breve excursus storico non si può non ricordare come nel 1957 la fiaba animata “La regina delle nevi”, di Lev Atamanov, vinse a Venezia il Leone d’oro nella categoria film di animazione. Le avventure di Gerta e Kai attraverso l’estetica stilistica e narrativa e la ricca gamma coloristica di quest’opera diedero, come egli stesso racconta, un forte impulso ad uno dei massimi esponenti del cinema di animazione contemporaneo, Hayao Miyazaki.


La sezione “Femminile plurale: animazioni russe”, è a cura di Olga Strada

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