25/02/14

Teatro Dell'Aquila di Fermo: “Il grido della passione”. Milenkovich suona Brahms (con dedica a UT)

Poderosa Ouverture, quella della Iphigénie en Aulide di Ch.W.von Gluck che l’Orchestra Filarmonica Marchigiana sceglie per aprire l’affettuoso pomeriggio sinfonico al Teatro Dell’Aquila. Viene da lontano, Ifigenia, e da Euripide attraversa Racine per arrivare al grande Gluck che ne fa un’opera di intensità e violenza espressive inusitate nella tradizione settecentesca: opera di rottura, che richiede all’orchestra un protagonismo insolito, e in cui la stessa orchestra “nella sua semplicità coglie il grido della passione, come diceva Diderot, con spregiudicata verità”, (Paolo Gallarati, La Stampa, 2012).

24/02/14

Continua... I finali dei film riscritti dagli uttiani: "Qualcuno volò sul nido del cuculo"


Grande Capo soffoca con il cuscino Mac Murphy.
Ha visto i segni della lobotomia sulle tempie.
Gli dice che non lo lascerà lì, non se ne andrà senza di lui, lo porterà con sè
Andiamo, dice, e gli preme forte il cuscino sul viso.

20/02/14

Viaggio nel tempo. Fra Medioevo e Rinascimento. Il discorso del Re. Re Giorgio II° per l’investitura di Matteuccio da Firenze

Spectabili viro Matteuccio fiorentino.
Magnifico messere, dovete sapere che quando uno privato cittadino diventa governante non con la virtù ma grazie ad un’astuzia fortunata, si mantiene in sul potere con difficoltà, perché la fortuna è cosa volubilissima e instabile e perché li uomini mutano volentieri signore, credendo migliorare: di che s’ingannano, perché vedono poi per esperienza aver peggiorato, e per la poca prudenzia li uomini cominciano una cosa che nel momento pare buona e non si accorgono del veleno che c’è sotto.
Considerando adunque le difficoltà che si hanno a tenere uno stato di nuovo acquistato, tenete a mente che nessuna cosa fa tanto stimare un governante quanto le grandi imprese e il dare di sé rari esempli.

Francesco Del Zompo, designer e grafico, vince un... concorso letterario

Le vie del riconoscimento pubblico del proprio lavoro sono le più diverse, a volte le più imprevedibili. In un mondo sfrangiato e preda di deliri spesso innominabili, può accadere che un grafico, colui che traduce in segni e immagini un mondo da promuovere, decida di partecipare a un concorso letterario nazionale e, udite udite, di vincerlo in ex-aequo con Alberto Rudellat. È quanto accaduto al “nostro” Francesco Del Zompo, art director di UT, inventore e produttore degli “oggetti pensanti” che per anni hanno rappresentato la versione 3D dei temi proposti dalla rivista d'arte e fatti culturali. Però (un però c'è), tutto rientra nell'ordine delle cose serie e seriamente proposte.

17/02/14

Esce: "Raymond Queneau 1903-2003" , a cura di Tania Lorandi


Testo importante, scritto da Paul Gayot per la pubblicazione "Raymond Queneau 1903-2003" (a cura di Tania Lorandi) ed. ReArte, Brescia, 2003.
Paul Gayot è oramai quasi l'unico studioso ancora vivo che ha visto la nascita del Collegio di 'Patafisica nel 1948 è uno scienziato nel “vero” senso della parola, uno dei massimi conoscitori della letteratura jarryana!
http://digilander.libero.it/ubuland/news.html



13/02/14

Luca Farina - SOVVERSI PERSONALI #1. Libreria Prosperi, Spazio Nova Dea, Ascoli Piceno



Le opere nascono da appunti fotografici carpiti in alcuni luoghi della mia terra d’origine o costruiti su set estemporanei, approfittando di qualche “sollevazione” di vento o di corpo. La materia, che lascio sedimentare nel segno, nel gesto e nella grana di supporti eterogenei, riemerge dalla visione originaria come un mio personale fermo immagine, quello che resta di un percorso a più tempi, che si lascia percorrere attraverso molteplici direzioni.
Un’unica didascalia:

Nessuna lista di cose da fare. Ogni giornata sufficiente a se stessa. Ogni ora. Non c’è un dopo. Il dopo è già qui. Tutte le cose piene di grazia e di bellezza che ci portiamo nel cuore hanno un’origine comune nel dolore. Nascono dal cordoglio e dalle ceneri. Ecco, sussurrò al bambino addormentato. Io ho te.C. Mc Carthy, La strada

11/02/14

Haydn e il sindacato. Bach, Bahrami e l'Orchestra Sinfonica Marchigiana al Teatro dell'Aquila di Fermo: intensamente originali

Fosse esistito iI sindacato, in quell’estate del 1772, non avremmo avuto la haydniana Sinfonia n° 45 in Fa diesis min. con il sorprendente finale che le valse il titolo di “Sinfonia degli addii”. Perché Haydn non avrebbe forse composto - per convincere l’esigente principe Esterházy a mandare finalmente a casa dalla residenza estiva gli esausti musicisti al suo servizio - una sinfonia dall’inusuale impianto complessivo: con novità e allusioni agli umori dei componenti della Cappella Musicale che non sarebbero sfuggite al musicalmente acculturato principe, e con quel finale Adagio in cui gli strumentisti smettono di suonare ad uno ad uno, ad uno ad uno spengono la candela del leggio e… se ne vanno.

03/02/14

Un ricordo di Giovanni Quondamatteo. L’ultimo cantastorie

Nell’antichità medievale esistevano un numero di poeti-cantori a cui era destinata la deposizione della memoria collettiva. Essendo quelle civiltà basate essenzialmente sull’oralità delle fonti ed un rapporto diretto, non culturalmente mediato od esclusivo, con la scrittura, era necessario, gioco-forza, che la multiforme materia delle tradizioni si condensasse e rivivesse nei racconti epici di una letteratura non aulica ma, per tanti aspetti, vicina alla lingua del popolo, al suo sentire, alle vicende più immediate di un mondo da scoprire attraverso la qualità disvelante delle parole, cariche di affabulazione.
La parabola artistica e poetica di Giovanni Quondamatteo sembra, per tanti versi, tornare alle origini del dettato letterario, ovvero ad un tessuto lirico, non ornato di “una metrica ampollosa o di assonanze ritmiche” – come direbbe lo storico locale Gabriele Cavezzi – quanto, piuttosto, disadorno, mirato verso la nudità dell’espressione, che ricalca le sprizzanti ed affusolate forme del parlato.

UT n. 5/2013 "La Notte" - L'immagine di Franco Pirzio


La presentazione
Venerdì 14 febbraio - ore 17.00
Gran Caffé Soriano - San Benedetto del Tronto