18/06/16

“Vicinanze”, di Elena Giustozzi: la nuova mostra alla Galleria Marconi

Elena ci ha offerto, come in un microcosmo, una rassegna di dipinti che si srotolano sulla tela e la colmano narrandosi. Sono immagini di un sottobosco che si ripete e che illustra foglie, steli, elementi naturali di vario tipo, rasentando il ricordo di una primavera folta che parla nei suoi colori o tace nei suoi profili. Le immagini infittiscono e penetrano un piccolo universo diventato padrone delle tele che, se viste da vicino, testimoniano un grande e raffinato lavoro esteso a tutta la loro superficie, come per un “horror vacui” che sappia stendere attraverso sé un magnifico silenzio, che è quiete ed inquietudine, conoscenza e oblio.
Le tele creano nel vano della galleria un arabesco dalle tinte ovattate, dove la Natura sembra riservare per sé i suoi segreti, ed a noi lascia il talento della contemplazione, per cui davanti a un dipinto costellato di colori variegati, noi siamo chiamati tacitamente a interrogare con lo sguardo e insieme ad adagiarci virtualmente su questi tappeti di foglie che si offrono miti e ripetono le loro domande enigmatiche e insieme chiaroveggenti.
Ci riempie di ammirazione il grande impegno che Elena ha profuso per far sì che nulla si cancelli davanti ai nostri occhi e nella nostra memoria e che i passi della narrazione richiamino l’un l’altro un tessuto di parole entro cui volentieri ci addentriamo, centimetro per centimetro, senza riuscire a pronunciare la parola “fine”, ma promettendo allo sguardo altri incontri, in un infinito che si dispiega e ci sostiene.


La mostra è visitabile fino al 9 Luglio.


Enrica Loggi

02/06/16

Torna il mitico Festival Ferré. Meno male che Pino c'è



cari amici,

volare, oh! oh! con questo invito
si può solo volare verso ciò che
non è credibile: un festival di rari
e straordinari talenti a zero euro!

ciao, a tutti i fortunati raccoglitori
di questo inaudito invito spedito
perché prenotiate prima di tardi!

par votre ami coquin et cruel mais
toujours fidèle!  

giuseppe gennari  

Pier Paolo Ruffinengo poeta metafisico, collaboratore di UT, a San Benedetto del Tronto

I luoghi della scrittura e UT, in collaborazione con la libreria La Bibliofila, propongono il libro di poesie e scritti in prosaBasta poco” di Pier Paolo Ruffinengo dell’Ordine Domenicano.
Introduce Giampietro De Angelis, la conduzione è di Antonella Roncarolo, l’interpretazione dei brani è affidata all’attrice Carla Civardi, con accompagnamento alla chitarra di Luciano Cattani. Conclude Americo Marconi con una lettura omaggio di sapore enoculturale.
L’appuntamento è per Sabato 11 giugno 2016, nella sala conferenze dell’Hotel Progresso sul Lungomare viale Trieste 40 a San Benedetto del Tronto, alle 17.30. L’ingresso è libero.

Abbiamo già scritto di Pier Paolo Ruffinengo, originario di Calosso d’Asti che a sedici anni vestì il bianco abito dell’Ordine dei Domenicani, cambiando il suo nome di battesimo Esterino in Pier Paolo. Dopo il Liceo ottenne la laurea in Filosofia e Teologia ed è ordinato sacerdote; dunque insegnò per un quarantennio metafisica in diversi Studi Filosofici Domenicani.

Ha pubblicato opere di filosofia che percorrono i difficili sentieri della metafisica. Da Le cose, il pensiero, l’Essere del 1988, con Marietti 1820, al recente Ontonòesis (introduzione alla metafisica) del 2012, con Edizioni Studi Domenicani. Fino a “Essereoltre l’essente del 2013 edito da il lavoro editoriale: un testo poderoso di 600 pagine, con oltre 150 accurate fonti bibliografiche, una vera e propria summa philosophiae.

Eppure la parte originale della sua opera sono i due volumi di poesie e brani. Nel 2006 esce “… a l’università di TinellaSoffrire con amore con Marietti 1820. Una raccolta di poesie, lettere, ricordi. E l’ultimo Basta poco del 2016 con il lavoro editoriale. Sono libri in apparenza facili che pongono sempre un grande quesito: come possono coesistere nello stesso autore il pensiero filosofico e l’espressione poetante?

Quando ci s’inoltra nella lettura la risposta si fa chiara: Pier Paolo Ruffinengo usa lo stesso rigore per ambedue i generi. Nella metafisica procede su passaggi obbligati con termini precisi, nella poesia sceglie con cura infinita le parole giuste. Dunque la sua è una poesia metafisica che accompagna il lettore tra nomi amatissimi, fiori, uccelli, boschi, vigne, vento e mare fin sulla soglia del Mistero.

Americo Marconi