08/01/15

Nespole, che traduzione! [Il “Circolo dei Sambenedettesi”, Ugo NESPOLO e Ugo MEDLAR]

Ho visto qualcuno sentirsi male dal ridere. Così mi sono avvicinato anch’io, a uno dei nuovissimi totem che, posizionati nei punti strategici della città, raccontano in sintesi la storia di San Benedetto. Questo è il più centrale di tutti: in un italiano non proprio eccelso, vi si parla come è giusto delle Opere d’Arte che abbelliscono il Corso pedonale (sorvolando, meglio così, sul fatto che gli illuministi sambenedettesi dell’epoca minacciarono un referendum per sradicare quelle opere “troppo moderne” e “offensive” per il decoro pubblico come lo si intende qua).
Sul retro del totem - o sul fronte, dipende dai punti di vista - la traduzione in lingua inglese. Ed è qui che casca l’asino (nel senso di somaro). Non solo chi mastica un po’ d’inglese ma anche il mio gatto Angelino Da Ponte (sul Tesino) sa bene che affidarsi al traduttore automatico di GOOGLE è come il “noio volevon savuar l’indiriss” di Totò Peppino e la Malafemmina. E infatti - sorvolando sul resto della traduzione - la vera chicca è che l’incolpevole artista Ugo NESPOLO da Torino è diventato “The Turin artist Ugo MEDLAR”. [Medlar=Nespolo/Nespola, serve dirlo?]
Da scompisciarsi. Meglio di Totò e Nino Taranto, di Totò e Peppino, di Totò e Fabrizi, meglio di tutti quei film in bianco e nero che malmenavano le lingue straniere con la gustosa ignoranza del dopoguerra. Qui infatti, MEDLAR a parte, è l’intera traduzione all’amatriciana che fa ridere a crepapelle, per leggerla bisognerebbe pagare il biglietto come al cinema.
E tuttavia mi pare che non se ne sia accorto quasi nessuno. Turisti stranieri poi non ce ne sono, né adesso né tantomeno d’estate. In giro solo pensionati e sfaccendati. Però, che sia stata un’intelligente operazione per far diventare GOOGLE Socio Onorario del Circolo dei Sambenedettesi? Certo è che in passato, con tutta la nostra ruspante ma consapevole ignoranza, una cosa così non sarebbe successa. Ah, come sei cambiata, cara Sammenedette ‘mmì…

PGC & MC



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