21/07/25

MENARE COI LIBRI

     Caro non-amico ti scrivo lo stesso, così mi distraggo un po’… e te ne dico quattro. 

Sì proprio a te, Di Saverio Salomone medico d’ospedale. Che figurati se ne avevo voglia - chi ti conosce! - se non avessi tu, scritto e inviato ai 4 venti dei social quelle 2-3 artigianali, fermentate e ardenti pagine (di telefonino) - una prosa spiccia e sgarbata, a tratti contundente - contro il nostro Mìddio-Patata Emidio Girolami libraio ancora caldo nella cassa.

     Ma sai com’è, uno legge quello che increduli amici ti fanno leggere. E io ho letto e riletto, sotto il sole fuori della chiesa. Ma possibile? Ma chi è ‘stu matt? Mi sono dato dei pizzicotti, magari è solo un brutto sogno… Invece è vero! Allora ecco la rabbia, i pensieri e poi anche l’immaginazione: quando ti pare tutto un film e lo “vedi”, quello che dovrebbe essere il seguito, sacrosanto seguito.

     Tranquillo Salomo’, mo’ te lo dico. Tu intanto continua pure le tue guerracce stellari contro tutti in ospedale, guerre che hai acceso tu - mi dicono - perché tu sei bravo (si fa per dire…) ma strano, “sci nu matt”- si dice. Tanto che non vedono l’ora che te ne vai, o che ti cacciano. Ah, scusa l’inciso.

-          Dicevo di Patata, del film che non c’è e mai ci sarà, ma che (non solo io) immagino:

     La scena si svolge dentro la Chiesa dei Sacramentini, quasi alla fine della lunga messa funebre cantata. Quando improvvisamente il cielo (cioè il soffitto bianco, neanche viola…) si oscura e la musica cambia… e cresce una marcetta orecchiabile ma non volgare, tra il comico e il drammatico, come nei film muti in bianco e nero. E quando la platea (vabbè, della chiesa) prima rumoreggia e poi si agita - e trepidando tutti si fanno la croce - per poi esplodere in un applauso come a una mèta furiosa, quando Mìddio in carne ed ossa (135 kg) sprizza agile dalla cassa - ti ha riconosciuto laggiù in fondo, anche se hai la maschera - e con una serpentina da rugbista d’antan sguscia tra la gente, ti è addosso, ti placca, ti pesta. Giù botte da orbi. Ma mica con le mani, coi libri per miracolo materializzatisi lì in chiesa! 

Libri pesanti, quelli grossi inutili e costosi della Provincia e del Comune, quelli rilegati, spigolosi, dolorosi. Pure Bibbie.  Altro miracolo: prete-arbitro non fischia [“rigore è quando arbitro fischia”], tutto giusto e regolare, okkey i libri che menano! Però, se tu avessi avuto una decente frequentazione libresca, sapresti che “non tutti i libri vengono per nuocere”… 

E poi ancòra Alè-Alè-Alè, e canti, e inni, e ovazioni da stadio a non finire. 
Eccezionalmente con dissonanze di bossa-nova!… Questo ed altro, per Mìddio-Patata.

 

THE END

Questo filmone MENARE COI LIBRI, a Cannes Venezia e Berlino accatterebbe Palme e Leoni e Orsi d’Oro e statuette in quantità industriali.

Anche tu avresti la tua statuetta: come miglior protagonista menato!  - Al medico d’ospedale Di Saverio Salomone, da “giovane promessa” a “solito stronzo”-

[Calma: non è un insulto, ma una citazione arcinota di Alberto Arbasino].

Ah, ovviamente la statuetta in testa, come quel duometto in testa a Berlusconi.

                                                         

Per ora ho finito.

 

19.07.2025                PGC  alias Giorgio Camaioni amico di Mìddio-Patata.  Senza alcuna stima e senza alcun saluto.

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