14/01/22


Vignetta di Natangelo, Il Fatto Quotidiano 7/12/'21

Ovvio che siamo inimitabili. Noi italiani, s’intende. Specie da quando abbiamo i Migliori (sullo Zingarelli, v. alla voce “Governo dei”): geni si nasce e loro, modestamente, lo nacquero.

Oggi sono le nuove norme su green pass base, super pass o pass rafforzato-rinforzato-forzuto a suscitare nei partners europei attacchi d’invidia nei nostri riguardi e scomposte spinte emulative, peraltro inutili perchè i fenomeni al governo li abbiamo solo noi. Provate a imitarci.

Norme come queste appena entrate in vigore, prive di qualsivoglia complicazione, vaghezza, contorcimento logico-linguistico, memorizzabili da qualunque cittadino normodotato sopra i tre anni, non altri che i Nostri potevano concepirle.
 
Basta vedere come sia facile ricordare cosa puoi frequentare col Green Pass base e cosa col Pass Rafforzato (confidenzialmente Super Pass); e che col basico il non vaccinato tamponato può andare sì a matrimoni, battesimi e comunioni, non però a feste di compleanno e laurea, riservate queste ultime a quelli col super (la ratio è certamente che su matrimoni - religiosi - e battesimi, comunioni ecc. c’è l’ombrello della Chiesa che ripara dal contagio, mentre lauree e compleanni esulano dalla celeste supervisione quindi meglio se il vaccino ce l’hai). 

Facile poi ricordarsi su quali treni – regionali veloci e regionali lenti, lunga e breve percorrenza, alta e bassa velocità, Transiberiana Mosca-Vladivostok, Trans Europ Express, Orient Express – serve il modello super e su quali il taglio basic

E quello che puoi o non puoi fare se la tua Regione si colora d’arcobaleno (senza dimenticare che col modello basico puoi mangiare al ristorante sì ma all’aperto: che è il must dell’inverno, vuoi mettere. Sempre a patto di non essere arancioni). 

E con quale pass puoi far shopping al centro commerciale da lunedì a giovedì, con quale da venerdì a domenica, ma solo se indipendentemente dal pass la regione ha il colore giusto sennò tornare alla casella di partenza please. E se il caffè al bancone puoi prenderlo liscio o ti serve il super (pass). 
E con quanti alunni positivi la scuola va in DAD e con quanti basta invece chiuderli in bagno per la durata della lezione.
Che ci vuole.

Insomma siamo gran bravi cittadini noialtri italiani, a dispetto delle apparenze - addirittura eroico l’apparato sanitario pubblico furiosamente depredato a favore del privato in decenni di gestione regionale - se nonostante i Migliori, nonostante la scombicchierata maggioranza di governo, nonostante le impresentabili amministrazioni regionali e locali, nonostante l’imbecillismo no-vax, ce la stiamo cavando dignitosamente bene col contagio.
 
Ed è meglio che Frau Merkel, assorta nell’elogio del sistema italiota e rapita nell’estasi indotta da Super Mario migliore-tra-i-migliori non si sia accorta di autobus e metro di pendolari e studenti nelle città ammucchiati come sardine senza che Ministeri preposti e Regioni abbiano ovviato minimamente al problema, e senza nessun obbligo di green pass fino a ieri; né delle scuole con le classi pollaio dove è saltata qualsiasi illusione di distanziamento interpersonale e adeguamento degli impianti (in fondo far lezione d’inverno con le finestre aperte rafforza il fisico e il carattere); né dei docenti universitari non obbligati al vaccino diversamente dagli altri insegnanti; né delle categorie di lavori finora tenute sciaguratamente fuori dall’obbligo vaccinale. Cosette così.
 
Intanto però stiamo sereni, perché adesso “è previsto anche il rafforzamento dei controlli” e, perfino, “una circolare del Viminale ha tracciato la cornice” (fonte ANSA). 
E come no.
 
Sara Di Giuseppe - 7 Dicembre 2021

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