03/12/20

La sicurezza, le telecamere, i primati, le castronerie

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 Questo luogo così poco pittoresco, privo di vegetazione e privo di anima risulta a conti fatti riposante, e alla fine ci si addormenta
 
(
Albert Camus, La peste, 1947)
 
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        È un maledetto periodo questo in cui, nel cercar ristoro dal leggere sempre e solo di Covid, ci capita di cadere dalla padella nella brace e d’imbatterci con implacabile alternanza: 
1) nelle esternazioni della nuova Giunta Regionale i cui membri si esibiscono a mezzo stampa con matematica turnazione; 
2) nei proclami di varia amenità di esponenti assortiti delle istituzioni locali.

Questi e quelle hanno in comune il menar vanto di sé, del proprio operato, del territorio, del partito, di nonna Papera e via lodando.
 
        Spicca fra le amenità ultime scorse il comunicato del Presidente della Provincia di Ascoli (tranquilli, qualunque cosa ci abbiano raccontato sulla loro abolizione, le Province sono vive e lottano con noi), il quale gongola - anche in foto - per essere la provincia di Ascoli ben piazzata in graduatoria per la qualità della vita.
        Senonchè i comunicati bisognerebbe almeno saperli scrivere - indipendentemente dalle castronerie che vi vengono scritte - e se tu leggi che la provincia di Ascoli Piceno conquista il primato nazionale nella graduatoria per reati e sicurezza” (testuale), capisci al di là di ogni ragionevole dubbio che la provincia di Ascoli ha più reati di ogni altra provincia. Cioè un poco commendevole "primato". Con buona pace di quel “sicurezza” messo subito dopo che se non è proprio un ossimoro, fa di sicuro una bella confusione.
Naturalmente il giornalista copia la velina così come gli arriva.
Ma sono i contenuti, più che la (in)capacità comunicativa a colpire.
 
Perché il comunicato è tutto uno sciorinar numeri e percentuali sul primato della provincia di Ascoli nei reati (eddai) e nella sicurezza, e sull’eccellente posizione del Piceno - secondo una graduatoria volante di Italia Oggi - per qualità della vita: dal numero di laureati fino all’immondizia, siamo tra i meglio sulla piazza e di questo il presidente di provincia ringrazia i cittadini, i sindaci, la prefetta Stentella, le forze dell’ordine, le istituzioni e tutto il cucuzzaro.
 
Sgonfiata però l’euforia pettoruta e un filino campanilista nel legger di noi così virtuosi, ecco affacciarsi i soliti fastidiosi dubbi.
 
Del genere: è perché siamo al primo posto per la sicurezza, che San Benedetto va a spendere 930.000 (novecentotrentamila!) euro in telecamere di sorveglianza (e poco meno gli altri Comuni)?
 
È perché siamo tra i primi per qualità della vita che tre Comuni della costa - anche Grottammare e Cupra, come da accordi presi a fine 2019 fra i tre tenori, ops  sindaci, e la prefetta Stentella - istituiscono con gran rullar di tamburi, come cosa di cui vantarsi, i “Gruppi di controllo di vicinato” alias gruppi di spioni, alias ronde, di marca fascioleghista e di sinistre evocazioni?
 
Che orgogliosi sbandierano questa sorta di STASI* del Piceno - o di OVRA per restar nell’orgoglio patrio - senza che né stampa né associazioni benemerite né opinione pubblica né chiesa né benpensanti e bellagente abbiano un moto di disgusto, un sussulto potente di nausea per questa scellerata, perniciosa cretineria istituzionalizzata?
  
È perché siamo ben piazzati per qualità della vita (ma sarà vero?) che tolleriamo politici ignari che sicurezza può essere soltanto civiltà (istruzione, cultura, scuola, legalità, partecipazione, esempio, buon governo…); istituzioni che dimostrano il proprio fallimento quando affidano ordine sociale e moralità pubblica agli spioni, ai “cittadini segnalatori” appostati dietro il buco della serratura, o - apoteosi del tragicomico - a costose telecamere di sicurezza e di sicurissima inutilità (non foss’altro perché non sappiamo nemmeno cambiare le lampadine ai lampioni, figuriamoci far funzionare quelle…)
 
Quando è successo che ci siamo addormentati? che abbiamo accettato come normali anzichè meritevoli di camicia di forza, le scelte dissennate di bande di politici disturbati, ignari non solo di democrazia e civiltà ma anche di comunissimo buon senso?


*la Polizia segreta nell’ex DDR  

 
Sara Di Giuseppe - 3 Dicembre 2020 


 

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