02/10/22

I PISTOLERI

“C’è l’ok per le pistole ai vigili urbani”, annuncia raggiante il quotidiano, e l’ok è quello del Consiglio Comunale di Ascoli Piceno. C’è stata un po’ d’opposizione, in Consiglio, ma i nostri eroi ce l’hanno fatta.
 
La strada adesso è in discesa.
 
Recepito il protocollo ministerial-prefettizio per la “collaborazione delle forze di polizia con le polizie locali” (altri comuni come Pesaro e Grottammare hanno già aderito, San Benedetto ci sta pensando, a Monteprandone le pistole ce l’hanno già da un annetto, clap clap;); chiarito, da parte della capa dei Vigili Urbani di Ascoli, che non si vuole fare gli sceriffi - apperò, guarda che andavamo a immaginare, noi! - e che per legge “di sera se non si è armati non si possono neanche fare multe per divieti di sosta” (lo sapevamo, no? dopo le 22 tutti a parcheggiare in divieto), non resta che armare i vigili.
 
Seguirà adeguato percorso formativo per i fortunati: test psico-fisici con controlli periodici, aggiornamenti balistici, esercitazioni al poligono e via sparacchiando.

“Si tratta di andare incontro ad esigenze che ci sono ormai anche a livello nazionale”, chiosa la capa dei Vigili.

E come no. Vanno in tale direzione anche le illuminate iniziative per la sicurezza adottate dai nostri comuni: come i “Controlli di vicinato”, gruppi di spioni di quartiere (senz’armi per ora) tipo quelli che nella DDR si chiamavano Kundschafter des Friedens, “cittadini della pace” (…dove mai si va ficcare la pace, diremmo, parafrasando Manzoni).
 
Così i nostri quartieri pullulano ora di gialli cartelli col rassicurante logo: l’autorevole uomo di ronda in divisa e cappellone che protegge una famiglia-tipo di quelle estintesi già dal pleistocene superiore.
A Grottammare ce n’è perfino nei pressi del cimitero: dove non ci sarà gran vita, è vero, ma torna comunque utile un’occhiuta sorveglianza tra loculo e loculo.

 

 I pacifici ascolani, intanto, sui cui sonni veglieranno i vigili pistoleri, avranno a loro disposizione corsi gratuiti di addestramento teorico-pratico per imparare a schivare i proiettili vaganti quando ci si trovi sulla traiettoria. Ci si avvarrà all’uopo della consulenza di cittadini comuni chiamati dall’Ucraina.
 
Quei vigili, inoltre, che nella formazione pistolera si saranno collocati per basso punteggio nella categoria somari, disporranno di ambulanze di pronto intervento qualora si sparino sui piedi o sui cabasisi o, come a volte (s)fortunatamente capita tra i cacciatori, si accoppino tra loro.
 
È chiaro che molto c’è ancora da fare, in queste nostre cittadine, per garantire l’ordine e il rispetto delle leggi e della morale comune come succedeva una volta, quando i treni arrivavano in orario e tutto funzionava, signora mia. Per i distributori automatici di olio di ricino si stanno attrezzando.
 
Ma ce la faremo, gli esempi edificanti non mancano in giro per il mondo e le nostre amministrazioni potranno inviare osservatori a studiare esempi virtuosi.
 
Potrebbero per esempio, pescando così a caso, istituire una Polizia Morale e chiamare qui dall’Iran validi addestratori.
I sindaci potranno dire, come Fioravanti ad Ascoli, che si è trattato di una 
deliberazione meramente tecnica”.

 
 

Sara Di Giuseppe - 2 Ottobre 2022

 

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