“Alla fine il Partito avrebbe annunciato che due più due fa cinque e tu avresti dovuto crederlo”
(G.Orwell, “1984”)
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Alla festa di Atreju - ovvero dei Fratelliditaglia - al Mausoleo di Adriano (Castel Sant'Angelo) una pletora d’invitati ha risposto in massa come un sol uomo (e come una volta…): “Presente!”.
Bizzarrie di questo tempo cupo e confuso. Si diserta – e a ragione – l'editrice che pubblica apologie di fascio e nazi ed equipollenti e poi si va tutti insieme fischiettando alla fascio-festona romana.
Col risultato che la fetente casa editrice vende tutti i libri in un amen, che quando le ricapita. E anche, in quantità industriali, stemmi e gadget nazisti. Un regalone di pubblicità le hanno fatto.
E insomma ad Atreju ci sono andati e ci andranno proprio tutti tutti, cosicché vien voglia pure a me, di andarci. Per vedere l'effetto che fa.
Politici e comici, politici comici, ministri e cantanti, attori e presentatori, religiosi (per la necessaria consacrazione): uno spettacolo, meglio che alla Scala milanese per Lady Macbeth di Šostakovič, meno gioielli e facce da sberle e più caciottardo aroma di salsicce.
Povero Publio Elio Adriano, imperatore illuminato e letterato ed esteta. Animula vagula blandula, ci avresti creduto, se te l'avessero detto, che il tuo Mausoleo avrebbe fatto da cornice a tutto questo? No eh?
Nemmeno, scommetto, che delle due sale destinate alle conferenze, una potesse chiamarsi - liberi di non crederci - "Sala Giustizia giusta"?
Che avresti ospitato un Donzelli, un Tajani, un La Russa… ”Dai, non scherziamo” avresti detto incredulo… Tu che Humanitas, Felicitas, Libertas avevi fatto incidere sulle monete del tuo impero.
Ci avresti creduto, tu che ti sentivi responsabile della bellezza del mondo* che dai tuoi giardini e dalla solennità profonda del tuo monumento funebre si sarebbero levati fumi di pizzette, cori natalizi, vocii di pista di pattinaggio e di villaggio natalizio formato famiglie?
Ma questo è il contorno, mi dico, non fermiamoci alle apparenze, perché in realtà in quelle sale – specialmente in quella “Giustizia giusta” – è di temi paccutissimi che si dibatterà, come dubitarne?
Per esempio di come i tre anni di governo fratellitaliota abbiano reso fin qui l’Italia più bella e più grande che pria; e di come i patrioti al governo lottino duramente contro i complotti dei magistrati, dei comunisti, degli invidiosi, dei menagramo, di Nonna Papera, della Bandabassotti, del Commissario Basettoni (ma no, non Giuli, che avete capito)...
Soprattutto si parlerà di come continuare a rendere l’Italia più forte e più armata contro il nemico.
Nemico quale? Forse i migranti? Oddio sì, anche quelli, che ci rubano il lavoro e stuprano le nostre donne. Ma soprattutto quegli altri, i feroci russi che mangiano i bambini a colazione: per difenderci dal mortale pericolo che incombe sul nostro shopping natalizio compreremo armi e sempre più armi dall’America.
Ce le mandano in offerta speciale col gas, a prezzo doppio-triplo… Lo dice Crosetto, e Crosetto è androide d’onore - in formato quasi antropomorfo - e lui sì che se ne intende. Prima di fare il ministro - della Guerra - faceva il piazzista di armi, adesso le compra lui direttamente, per conto nostro e coi soldi nostri. Fortunati che siamo!
Ci garantiremo la sicurezza dagli spietati aggressori con appena qualche piccolo doveroso sacrificio, qualche modesta rinuncia: chessò, al diritto alla salute, all’istruzione, a un reddito dignitoso, alla qualità della vita insomma. In compenso ci renderà orgogliosi che figli e nipoti possano coprirsi di gloria sui campi di battaglia, sempre che non ci lascino le budella ma in quel caso la medaglia o il monumento non glielo si negherà di certo.
D'altronde è l'Europa di Van der Truppen a sonagli e Spiritata Kallas che ce lo chiede, e tutta l'informazione nostrana raccoglie e rilancia: quella televisiva e quasi tutta la stampa, gli opinionisti d’assalto e da salotto, i guerrafondai sgarrupati e quelli imbretellati acculturati con l'erre moscia, quelli che dirigono istituti di nonsisache e che lo stipendio glielo pagano le lobbies delle armi tipo Leonardo.
E per i nostri (pochi) giovani ci sarà la leva volontaria - che è un ossimoro, ma tanto quelli non sanno cos'è - perché è necessario e urgente abituarsi al principio che dulce et decorum est pro patria mori: non è per questo che ovunque si celebrano e autocelebrano le Forze Armate, si fanno corsi di sensibilizzazione e militarizzazione nelle scuole a partire dall’asilo?
Per le proteste, poi, ci sono sempre i manganelli e i teaser. L’olio di ricino è obsoleto.
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“...Mi piaceva infine che questa stesse parole, Umanità, Felicità, Libertà non fossero ancora avvilite da tante applicazioni ridicole”
(M.Yourcenar, Memorie di Adriano, 1951)
*ibidem
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