All’acrobatico zampillo centrale hanno tagliato l’acqua, pare segato, fa pena. Nelle curvilinee aiuole secche circostanti hanno conficcato 3 tralicci zincati con pinzati altrettanti accecanti fari rossi; e tutt’intorno transenne, barriere anti-caduta, invalicabili pannelli pubblicitari (dai sapori immobiliar-bancari-automobilistici, perfino istituzionali!); e quindi gazebo mangerecci, mercatini di luccicosa cineseggiante paccottiglia, un minaccioso palco per grandi eventi (!) sotto le palme vecchie e stanche, e poi musica da rimbambimento magari per meglio schiantarsi sul ghiaccio: come somari sfiniti però “a tempo”, frustati da nenie natalizie e strilli di microfoni tatuati. [tranquillo, se ti fai male ti agguanterà - forse senza farti male - qualcuno/a dalla scioccante divisa fluorescente taglia XXXXL]
Posto che il “rapimento di fontana” è già di suo un delitto, c’è (se possibile) di peggio: ed è questa storica Rotonda ridotta a cafone scenario di ridicola olimpiade invernale (senza neve e con ghiaccio fesso - come a Milano) e a succursale di mercato.
Lobotomizzati tutti? Perfino le pensose associazioni - dal Circolo dei Sambenedettesi in giù - sempre vigili e attente al decoro, ai monumenti, ai sani costumi e all’ambiente: hanno scelto la tanatosi? perché non fiatano? Perché quelli del Circolo non fanno rintoccare (12 volte come i 12 canti de “La secchia rapita”) lu Campanò? Non scampanii di guerra come quelli che accompagnarono l’annosa contesa della secchia rapita tra Bologna e Modena si capisce, ma di protesta, di rabbia, di sdegno.
Campa cavallo, finirà tutto con una silenziosa bevuta di cedrata Tassoni… E buonanotte al secchio, ops, alla fontana!
PGC - 20 dicembre 2025
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