24/03/24

QUELLA FOLLE FREGOLA DI GUERRA

 

Quelli che credono più fermamente nella conquista del mondo sono gli stessi che sanno che è impossibile.

(G. Orwell, “1984”)


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Eccoli in delirio bellicista, i folli che reggono i destini d’Europa.

 

Membri UE, come il delirante Ch.Michel presidente del Consiglio Europeo che Se vogliamo la pace dobbiamo prepararci alla guerra (dev’essergli apparso in sogno Publio Flavio Vegezio Renato attraversando i millenni) e perciò Dobbiamo mettere l'economia europea sul piede di guerra - dice restando serio -

 

Gli fa eco Alexa - pardon, la presidente a sonagli U. von der Leyen - con Servono più armi, dobbiamo produrne come abbiamo fatto per i vaccini… e nessuno che se la porti via in camicia di forza.

 

E poi J.Borrel (quello che “L’Europa è un giardino e il resto del mondo è una giungla” - ottobre 2022 -  per dire come siamo messi) che bacchetta i paesi refrattari all’impegno militare. 


Poi  l’ectoplasma Gentiloni – parlandone da sveglio – col suo  bisogna rafforzare la difesa europea e finanziarla insieme.

 

Poi capi di stato e di governo: il francese cazzutello che si crede Napoléon, la nostrana cucurbitacea premier con l’androide quasi antropomorfo Ministro della Guerra e tutto il cucuzzaro di fasciomaggioranza al livello basico di alfabetizzazione, e via passeggiando per l’Europa intera. 


Poi naturalmente tutti quelli che hanno le mani in pasta anzi in armi fino al gomito e oltre: industrie d’armi e munizioni di ogni nazionalità peso e colore, e azionisti, e lobbisti e via armeggiando.

 

Non stanno nella pelle tutti, e lo dicono, dalla fregola di riempire d'armi e munizioni e carrarmati e missili ogni angolo del mondo. L’hanno fatto, lo fanno da tempo. 

Già l’Italia ha il record europeo - ne vende più di tutti - con un export armigero raddoppiato negli ultimi cinque anni come attestano Istituti di Ricerca Internazionali.

Solo che adesso abbiamo messo il turbo.

 

Ci arriveremo eccome, alla guerra, la storia non ci insegna mai nulla. 

Specie se non la si conosce.

Ci arriveremo per gradi: attraverso trucchi, scorciatoie, propaganda.

Magari sembrerà un incidente.

 

Già ora nel Mar Rosso giochiamo alla battaglia navale a comando italiano, e il comandante che abbatte i droni dei cattivoni riceve nella natia San Benedetto del Tronto attestati di pettoruto orgoglio patrio e campanilistica prosopopea… 

Già l’Italico Parlamento si avvia ad approvare - col Ddl 855 - norme che semplificano obblighi e controlli per l’export di armi favorendo, come se non bastasse, l’opacità dei flussi finanziari e dell’operato delle banche nel settore. 

 

Tornerà comodo all’uopo dimenticarsi della Costituzione che RIPUDIA LA GUERRA ma tranquilli, basterà continuare a ignorarla come s’è fatto ogni volta che per conto NATO abbiamo esportato democrazia ovunque in Europa e nel mondo, dalla ex Jugoslavia al Medioriente e via bombardando (civili e quant’altro).

 

Sarà così che nei prossimi giorni fra una portata e l’altra del menu di gala a Bruxelles, fra i sorrisi e i birignao, la classe politica europea più inetta reazionaria e corrotta che mai abbia occupato quei seggi, brindando agli accordi raggiunti sulla “difesa comune”, sancendo che le intese NATO contano più della nostra Costituzione, materializzerà orwellianamente l’assunto:

 

LA GUERRA È PACE



      Insomma se, come una volta Menippo dalla Luna, potessimo contemplare dall’alto gli uomini nel loro agitarsi senza fine, crederemmo di vedere uno sciame di mosche e di zanzare in contrasto fra loro, intente a combattersi, a tendersi tranelli, a rapinarsi a vicenda, a scherzare, a giocare, nell’atto di nascere, di cadere, di morire.

[Erasmo da Rotterdam, Elogio della Follia, 1509]

 

Sara Di Giuseppe - 22 marzo 2024

 

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