21/06/22

LA MIA LISTA

“Non passava giorno senza che la Psicopolizia smascherasse agitatori e sabotatori…”

(G. Orwell, “1984”)

 

Se non avessimo già chiaro il degrado di certo giornalismo italiota nonché della politica stessa, i fatti di questi giorni basterebbero a darcene plastica evidenza. 


Con il Corsera (incredibilmente il giornalone numero 1) che domenica 5 giugno sbatte in prima pagina 10 mostri al soldo di Mosca - “Ecco i putiniani d’Italia – Materiale raccolto dai Servizi” -  con 10 foto in tutto uguali a foto segnaletiche, con le audaci giornaliste autrici dello scoop infiammate di sacro sdegno.

Perché è niente meno in un bollettino del Copasir, che compaiono quei 10 nomi! Ne va della sicurezza nazionale, signori miei, e noi dell’informazione siamo mica qui a smacchiare i leopardi!

 

Senonchè il capo - tale Urso - di quest’organo istituzionale inutile, chiamato in causa sull’uscita di quei nomi, risponde con stridio di unghie sugli specchi che non so non c’ero e se c’ero dormivo, insomma quel rapporto al giornalone non l’ha dato il Copasir, anzi sì adesso che mi ci fate pensare noi lo avevamo ma era una sintesi di quello dell’Intelligence, e poi l’abbiamo avuto dopo la pubblicazione sul Corsera, ma quali liste di proscrizione, suvvia! (v. La7, “Otto e Mezzo” del 10/6). 


Figuraccia spaziale, e versione smentita il giorno dopo dall’Intelligence (Gabrielli) che s’è rotto i cabasisi e desecreta il famigerato bollettino, chiamato “Hybrid Buletin” (se gli parli difficile il popolo s’affezziona, diceva Nerone-Petrolini). Nel quale una lista di nomi c’è e doveva restare segreta, ma - badate bene! - i nomi (tranne due) non sono quelli pubblicati dal Corsera! Quelli segnalati dal giornale sono quasi tutti di persone colpevoli di lesa draghità per aver pubblicamente criticato le scelte del governo in merito alla guerra… 

Cosucce, eh?...

Sempre che domani la versione dei fatti non sia ancora pirandellianamente diversa, ad oggi abbiamo uno scombicchierato guazzabuglio da Stato libero di Bananas, che in confronto l'indimenticabile produzione orale e scritta dei miei studenti più monelli era di una chiarezza da Nobel.

E tuttavia se ne può ricavare una qualche utilità.

 

Se - oggi lo sappiamo - nel Belpaese faro di democrazia organismi istituzionali compilano liste di persone che si discostano dal Pensiero Unico dei Migliori al governo (e hanno la faccia tosta di dirlo in tv), e tutto il cucuzzaro della grande stampa plaude estasiato e nell'entusiasmo aggiunge qualche nome in più; se i servizi segreti evincono dalla nostra mimica facciale se siamo o no allineati alle scelte governative (per questo è meglio sempre dare le spalle allo schermo di tv e pc, per scomodo che sia); allora non c’è motivo al mondo perché ogni cittadino non possa contribuire fattivamente con proprie personali liste, segnalando nome-cognome-foto di chi ritiene potenziale minaccia per la sicurezza del paese.

 

Sarebbe un salto di qualità: dalle locali ronde cittadine e dai “Comitati per la sicurezza di quartiere” (sic) istituiti da lungimiranti Comuni anche dalle nostre parti, si passerà all’occhiuta sorveglianza nel più alto interesse nazionale, il cui prodotto – le liste dei dissidenti – verrà in tutta segretezza consegnato al Miniver (abbr. in neolingua per Ministero della Verità). 

Potrebbe perfino derivarne l’opportuna istituzione, da parte del governo dei Migliori, di una catartica corroborante Settimana dell’Odio.

Esclusa la propria giornaliera lista della spesa - di limitato interesse nazionale - ciascuno di noi potrebbe stilarne una coi nomi di coloro il cui poco patriottico pensiero - in merito a guerra, operato del nostro governo, Russia, Ucraina, Nato, Onu, CIA, Libro dei Gatti Tuttofare, Nonna Abelarda, Banda Bassotti e Pietro Gambadilegno - incautamente esternato (al bar, dal medico, al supermarket, in spiaggia o mentre si nuota con le pinne fucile ed occhiali quando il mare è una tavola blu) presenti profili di perniciosità per la patria tutta.

 

 (Io ne ho già una tutta mia. Secretata, of course).

 

Starà poi ai giornaloni - Rep, Corsera, Stampa, Foglio, Libero ecc. - una volta carpiti i nomi grazie a talpe infiltrate al Miniver, pubblicare di volta in volta liste da esporre alla pubblica gogna o alla eventuale Settimana Dell’Odio.


Una provvidenziale impennata per l’editoria, un piccolo passo nella fama e nelle ospitate e conduzioni televisive per giornalisti/giornaliste benemeriti  (vedi i casi Guerzoni e Sarzanini già in odor di gloria). E un grande passo per l’umanità.


Quando ci ricapita?


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Naturalmente non c’era modo di sapere se in un dato momento ti stessero osservando o meno. Ogni quanto o con  quale sistema la Psicopolizia si collegasse a un determinato cavo era solo ipotizzabile

(G. Orwell, “1984”)



Sara Di Giuseppe - 12 giugno 2022

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