17/05/22

LA GUERRA MANIFESTA AI PINI

8 pini di 44 anni verranno uccisi il 18 maggio. ZAC-ZAC, non BANG-BANG. 

Niente pace, neanche per i pini.


      San Benedetto, piazzetta del mercatino comunale di viale De Gasperi: “Riqualificazione e messa in sicurezza, nuovi stalli di sosta, nuova pavimentazione con asfalto, più 16 nuove essenze arboree che verranno piantate nel territorio comunale”. [Chissà dove, magari in un burrone]


Questa dovrebbe essere la volta buona, attacca così l’allegra velinona del Corriere Adriatico (anche oggi abbiamo scritto qualcosa, meno male, sarà stato il compiaciuto Corriere-pensiero). “Colpa dei ritardi per l’approvvigionamento dei materiali, a cominciare dal bitume per gli asfalti”, spiega il ligio assessore, sennò a Pasqua era tutto fatto.


È che a San Benedetto e dintorni la “guerra ai pini” non la si manda per le lunghe, si taglia e basta. E’ stato sempre così, con tutte le amministrazioni, anche quando governavano i “Verdi” di seconda generazione. Tanto i residenti non protestano, zitti e Mosca. Anzi gli va bene. Anche in questo caso: ci guadagnano una decina di parcheggi, più l’asfalto liscio senza le gobbe delle radici dei pini: nessun anziano inciamperà e andrà all’ospedale, nessun bimbo morirà travolto da un ramo di pino assassino (quando si dice la sicurezza)… e i pericolosissimi aghi di pino, che possono accecarti? Solo addio ombra, addio disastrate panchine, addio piccola oasi. Che volete che sia. Commercianti felici. Voti sicuri. 


È l’atroce guerra per il territorio, bellezza. Solo che i pini non possono scappare, non possono rifugiarsi nei bunker dei palazzoni di viale De Gasperi, nè possono difendersi (mai avute armi - difensive, oh yes - in omaggio…). Finiranno anche loro in una fossa comune, o bruciati, ma senza fosforo. Per 8 pini non servono neanche i carri armati, basta una motosega russa (più probabilmente cinese). Il Comune ce l’ha pronta.


      Si potrebbe trattare per salvare la vita ai nostri 8 pini? Certo che no, conviene la “guerra manifesta”, come sempre. Dopo (o anche prima) basterà fare la faccia dispiaciuta e farfugliare vuote parole di circostanza, come sempre. E poi “ricostruire”, con zelo e male, come sempre.


      Cosa importa se avremo perso altri 8 pini mediamente giovani (anche se bruttini perché senza manutenzione, e mai stati potati!); il 19 maggio li avremo già dimenticati. Si dirà di aver vinto la guerra ai pini, ci sarà un’altra stupida inaugurazione, anche se la pace sarà fatta di lugubre asfalto.  

 

PGC - 17 maggio 2022  


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