23/07/13

Concerto della Corale Polifonica Riviera delle Palme. Armonia e senso di comunità in “Dipingi un canto per me”

Il concerto degli oltre quaranta cantori si è tenuto nei giorni scorsi nell’intimità della chiesa di S. Giuseppe di via XX settembre. In programma però c’era qualcosa di diverso, più articolato: l’esibizione all’aperto, in via Laberinto, con un repertorio di canti più leggero e frizzante e l’esposizione di dipinti dei pittori Gabriele Partemi, Emidio Mendozzi ed altri, dell’associazione Pro Arte.
Via Laberinto è forse la strada più caratteristica di San Benedetto del Tronto, con la sua forma a imbuto e antiche abitazioni che quasi si toccano, dove si immagina un passato diverso da quello di oggi: un vociare, un andare e venire, un gesticolare, qualche festa, un pullulare di vita insomma. In questa via abitavano anche i pescatori che, nel tornare a casa, trascinavano ciascuno la propria barchetta, dominati dalla sfinitezza, ubriachi di onde e di mare, di sale e pescato e qui, all’interno della propria casupola, tentavano po’ di pace e di rifugio alle tempeste. Ritornando al presente, l’intento dei cantori era diffondere le soavi melodie anche verso le orecchie più lontane, nel desiderio non troppo remoto di incantare i passanti, come fecero le Sirene che sedussero ed ammaliarono Ulisse e i suoi compagni con l’armonia del canto (ma anche Pan con il flauto e S. Francesco con la sola voce parlata), ma volevano anche rasserenarne gli occhi con la vista dei dipinti degli artisti dell’associazione, nella convinzione che l’arte, in ogni sua forma, abbia una funzione “terapeutica” e piscagogica per il cittadino o il turista oggi troppo disorientato, disancorato, confuso. Invece la pioggia ha deciso diversamente: perciò il concerto si è tenuto appunto in chiesa, con una variazione del repertorio e l’esposizione dei quadri è stata completamente annullata. Ma le note melodiose si sono diffuse ugualmente per le vie circostanti e chi aveva orecchie per intendere…Il pubblico presente era entusiasta, emotivamente coinvolto, perché i cantori, guidati dal bravo maestro Fabrizio Urbanelli, hanno espresso con la maestria della voce e il trasporto di anima e volto i sentimenti contenuti nei canti: nostalgia, speranza, glorificazione, malinconia. La Corale Polifonica “Riviera Delle Palme” , diretta sin dagli esordi dal medesimo maestro, si è costituita nel 2000 a San Benedetto del Tronto grazie all´iniziativa di un gruppo di appassionati di musica animato dalla gioia dello “stare insieme cantando”. Col passare degli anni, ha ampliato il proprio organico che attualmente conta oltre quaranta coristi, divisi in quattro sezioni (soprano, contralto, tenore e basso); ha inserito al proprio interno valenti strumentisti, e contemporaneamente ha allargato i suoi interessi musicali, dando vita ad un repertorio che spazia dalla polifonia classica, sacra e profana, a cappella e con accompagnamento strumentale, non disdegnando il repertorio tradizionale, popolare, folkloristico. La Corale è nata anche con l’intento di praticare e diffondere il canto come linguaggio universale di pace, e questa vocazione l’ha vista più volte impegnata in esibizioni pubbliche a carattere benefico ed umanitario. Tanti i concerti natalizi, pasquali , canti “in strada” che animano gioiosamente e giocosamente diverse zone del centro di San Benedetto del Tronto e la tradizionale “Pasquella” dove rivivono i cosiddetti “Canti di Questua”. L’Amministrazione Comunale di San Benedetto del Tronto ha riconosciuto l’Associazione Corale Polifonica “Riviera Delle Palme” gruppo di interesse comunale per la musica popolare ed amatoriale. Interessante la strada intrapresa da qualche anno con i concerti a tema che includono altre forme espressive e altre discipline artistiche dando vita a spettacoli che fondono canto, teatro, danza, audiovisivi, musica e poesia. La Corale si avvale della collaborazione di un ensemble strumentale formato da Anastasia Urbanelli: Pianoforte, Glokenspiel; Angelica Urbanelli: Violino; Sergio Capoferri: Corno francese, Fisarmonica, Organetto, Percussioni; Stefano Almonte Lalli: Chitarra, Charango, Percussioni e dallo stesso Fabrizio Urbanelli: Flauto traverso e Flauto dolce.
Conclusosi il concerto, terminata la pioggia, il fisarmonicista Sergio Capocasa con altri due cantori, in quella stessa via Laberinto, oggi poco popolata, hanno brillantemente improvvisato musiche da ballo e augurali per un abitante della via che compiva ottantasei anni e che, levando la voce al cielo, in tono quasi trionfale, ha detto rivolgendosi alla moglie: “Questa è la più bella donna del mondo!”, a cui è seguito l’abbraccio e l’applauso della decina di persone rimaste che hanno brindato e ballato. Abitano in quella bella via due signore, che avevano preparato un rinfresco per i coristi, gesto gentile, genuino che ridà il senso della comunità in consunzione ormai, senso di coralità, di festa, festa per le orecchie e per il cuore.


Maria Teresa Urbanelli

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