02/11/19

PEGGIO DI DRESDA

       “Il Consiglio Comunale di Dresda approva a maggioranza (Verdi, Post-comunisti [Linke], Liberali [Fdp] e Socialdemocratici [Spd] a favore, Cristianodemocratici [Cdv] angelikamente contro) una delibera che proclama in città l’Allerta Nazista, dopo i ripetuti atteggiamenti e atti antidemocratici, antipluralisti, contrari all’umanità e di estrema destra che arrivano fino alla violenza. Dresda ha un problema: se non vuol diventare la capitale del nuovo nazismo deve opporsi energicamente a questa destra estrema radicalizzata, difficile da individuare e mescolata con la borghesia conservatrice”  (cfr.”La Repubblica” del 1.11.’19)
 
       Premesso che il Piceno non è la Sassonia e che qui i nazisti non ci sono (o piuttosto, non si vedono) e che abbiamo “solo” una forte DESTRA, noi siamo messi peggio di Dresda.
Nel senso che, mentre la nostra destra/centrodestra cresce elettoralmente e si fa sempre più invadente, arrogante, invasiva, ma anche subdola, sorridente, convincente, dispensatrice di convenienti promesse, non c’è chi la contrasti. Questa nostra destra casereccia prospera alla luce del sole, non si nasconde, non si vergogna: anzi si mostra amichevole, religiosa, con l’abito buono della festa. Si mescola agevolmente fra noi, che storicamente l’abbiamo già nel DNA. Si annida perfino nella nostra sminuzzata sinistra/centrosinistra; oltre che tra intellettuali, operai, dirigenti, disoccupati, evasori fiscali, giornalisti, medici, commercianti, imprenditori, artisti, avvocati, militari, insegnanti, studenti. Donne uomini bambini, il DNA dicevo. Si fa chiamare in tanti modi: Lega, Fratelli d’Italia, Forza Italia, Casa Pound… Amministra quasi dappertutto, anche dove è in finta minoranza.
       Basta guardare qualche fatto degli ultimi 5 giorni:

-      I sindaci di San Benedetto, Grottammare e Cupra Marittima (destra e sinistra) firmano davanti alla Prefetta di Ascoli l’impegno ad istituire le RONDE (le chiamano “Gruppi di vicinato”, oh quanto sono creativi, ma sono peggio delle Ronde, torneremo alla famigerata STASI della DDR). La notizia  - cioè la velina - esce liscia come una carezza, nessuna indignazione o quasi. ”Mummie che tacciono”.
-      Al ristorante “Terme” di Acquasanta, per i festeggiamenti dell’Anniversario della Marcia su Roma, si riuniscono a banchetto amministratori ascolani e sambenedettesi sotto l’egida del Duce. La notizia scandalizza tiepidamente i giornaloni locali, poi appena un po’ di sputtanamento su quotidiani e tigì nazionali, poi tutto tende a sgonfiarsi: il Fratello d’Italia sindaco-ragazzo-maratoneta di Ascoli ci ha dato a bere che non aveva visto il menu (!) - talmente fascista che quello di casa-Mussolini gli fa un baffo -. Gli altri Fratelli hanno minimizzato, i leghisti hanno fatto embè?. Nessuno si è dimesso. Solo un gregario finto-capo si è scusato a bassa voce. Certo, dopo il fattaccio la sinistra ha strillato, ma come per contratto. Strillato. Déjà vu.

Ma l’elenco delle decisioni destrorse folli e pericolose come e più di quelle nazionali è lungo, lunghissimo: lo è così tanto che, almeno nei Consigli Comunali se non anche nella cosiddetta “società civile” si sarebbe dovuto fare uno scatto, tipo Dresda.

Ma quando mai, se siamo ormai inquinati fino al midollo.
 
-      L’opinione pubblica è silente, ciascuno cura col massimo interesse il proprio orticello o il proprio ombelico, né mostra di accorgersi di nulla. Come i contadini polacchi quando sulla ferrovia che correva accanto ai loro campi di cavolfiori gli passavano davanti certi convogli…
-      Le classi dirigenti capaci di “gestire con saggezza” le crisi strutturali e le crisi contingenti sono sempre più rare o addirittura scomparse.
-      La sinistra ormai sbriciolata come biscotti secchi, non sente più la propria responsabilità principale: quella di “tentare di contrastare gli innati bassi istinti della parte destra di noi tutti e di tenerli a bada” (Altan). 

       Quindi nessuno dei nostri pavidi, inerti, neghittosi Consigli Comunali, incapaci di prospettiva politica ma anche di pensare semplicemente controvento, voterà mai una delibera che, dichiarando l’evidente pericolosità di questa deriva - antipluralista, antidemocratica, antiumanitaria quando non addirittura violenta - impegni il Comune, i Comuni, la Provincia, la Regione ad opporsi energicamente e a combattere una destra estrema e arcigna, radicalizzata ovunque, facile da individuare benché spesso mimetizzata nei ranghi della borghesia conservatrice e reazionaria.

Siamo messi male. Peggio di Dresda. E il Piceno è già la capitale della peggiore destra, che si evolve con fascistica rapidità.


PGC - 2 novembre 2019


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