18/12/23

La Befana del Vigile

 

 

      Con gaudio incontinente e ad inginocchiatoi unificati la stampa picena annuncia cubitale alle trepidanti folle l’inizio del percorso di addestramento dei Vigili Urbani pistoleri: fortemente voluti, questi ultimi, da governi locali di specchiata fede fascista [fulgidamente testimoniata dalla partecipazione - un 28 ottobre di qualche anno fa - del sindaco ascolano Fioravanti, del presidente di Regione Acquaroli, di rappresentanti istituzionali piceni assortiti, alla cena fascistissima e menu littorio conseguente, in ricordo del 97° anniversario della gloriosa Marcia su Roma].

 

Sono soddisfazioni.

 

 A circa un anno dall’annuncio trionfale e va da sé genuflesso della stampa locale, che velinava senza muovere muscolo o sopracciglio: C’è l’ok per le pistole ai vigili urbani” - dove l’ok era quello del Consiglio Comunale di Ascoli  -  ecco che il sogno si realizza, ecco “i passi concreti”, ecco “I vigili con le pistole al campo di tiro”, ecco  il passaggio “dalle norme e procedure ai fatti”. 

Ecco l’addestramento, i test attitudinali, ecco l’acquisto del materiale necessario –  armi, of course, affarone mica male per un sacco di gente – ecco i percorsi di formazione e addestramento.

 

Una macchina da guerra, insomma, me cojoni! A guidarla, compiaciute e convinte - ognuno si convince di quello che può, nella víta, meglio se fa bene alla carriera - con sicuro seguito di altre figure istituzionali e della pubblica opinione, la Comandante dei Vigili ascolani e la Prefetta di Ascoli

Curiosamente due figure femminili, a cui piace credere alla sicurezza affidata alla forza, alle pistole e ai pistoleri. Contente loro. Già, ma noi?

 

Noi, persuasi che il machismo e le scelte muscolari fossero prerogativa di maschi forzuti e frustrati, ci sbagliavamo, è evidente

[La truce Fratelladitaglia che comanda e (s)governa il paese con ringhio feroce e piglio borgataro dal basso dell’inutile tacco 12 è lì a testimoniarlo ahinoi oltre ogni ragionevole dubbio]. 


Siamo certi, naturalmente, che il luminoso esempio verrà presto seguito dagli altri comuni piceni: San Benedetto, Grottammare, Comuni di  monti e di mare e collina scalpitano e mordono il freno (e già da tempo la paccutamente armata e carrozzata Colonna Mobile Blu dei Monti Azzurri si copre armocromaticamente di gloria blu su e giù per le valli). 

Anche noi, anche noi! è il grido unanime a stento trattenuto degli amministratori del circondario, vogliosi anch'essi di pistole e pistoleri, e di armi e poligoni di tiro e armerie e stanze blindate. Non stanno nella pelle e li capiamo: suvvia, chi non vorrebbe una volta nella vita sentirsi un po’ Rambo, sia pure per conto terzi e per interposto vigile urbano?


Perché è fuor di dubbio che ha attecchito benone nel nostro tempo triste, come infestante gramigna, la mala pianta delle politiche forzute che sempre trova corifei e trombettieri di ogni peso e risma, istituzionali e non, nazionali e locali, con stampa da riporto. 

E profondo sempre più, incolmabile ormai, è il deficit di civiltà che attraversa il nostro tempo e le nostre latitudini: la sicurezza dei cittadini delegata alla repressione e alle armi [e prima ancora agli spioni all'amatriciana del "Controllo di vicinato" nei nostri Comuni] è l'ultima sconfitta del vivere civile. 


Ed ecco così che il familiare vigile urbano - il simpatico romanesco pizzardone - da sempre parte rassicurante del nostro quotidiano, cambia fisionomia e si trasforma sotto i nostri occhi, come in un horror di quarta serie, in plumbea maschera ringhiante e armata, proprio come chi li comanda a livello nazionale.


Per alleggerire dunque l'atmosfera di questo tempo fosco, e poichè ricordiamo, noi diversamente giovani, la benevola figura del vigile urbano che in anni lontani, dal dopoguerra in poi, nel periodo natalizio era destinatario di doni che chiamavamo Befana del Vigile, propongo di ripristinare la simpatica pur se datata usanza. A patto di mettere,  intorno al cilindro dal quale il pizzardone si sbraccia nel traffico come faceva una volta, non già panettoni, dolci, liquori, giocattoli, peluche, ma tante e tante e grosse e luccicanti e paccute, minacciose e sparacchianti …

 

PISTOLE!

Sara Di Giuseppe - 16 dicembre 2023

 

2 commenti:

  1. Ma non sparare minchiate. Le polizie locali sono armate in tutto il mondo, al pari di tutte le altre forze di polizia.

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  2. 1) Non mi dia del tu, non l'ho autorizzata. 2) Si firmi con nome e cognome.
    3) Le "minchiate" le "spara" lei. Non è vero
    che "le polizie locali sono armate in
    tutto il mondo" : non nel mondo civile.
    Complimenti per il linguaggio
    raffinato: da "sparatore".

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