11/10/23

Kundschafter des Friedens


…È stato sottoscritto dal Prefetto di Ascoli Piceno e dai sindaci di San Benedetto, Grottammare e Cupra Marittima

l’atto di rinnovo del Protocollo d’intesa per il Controllo di vicinato


[stampa locale del 6 ottobre ‘23]

 

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      Si chiamavano Kundschafter des Friedens, Cittadini della pace  (“Dove mai si va a ficcare la pace ”) i benemeriti cittadini che nella DDR del secolo scorso collaboravano con la truce STASI, la principale polizia segreta della Germania Est, facendo gli spioni per il governo a danno del vicino, dell’amico, del collega, del gatto di casa, dello ziodamerica, di nonna Abelarda ecc.

Gli spioni odierni e nostrani si chiamano, in modo comico e sinistro, “Gruppi di vicinato”.

 

Cambiati tempi e luoghi, la sostanza non è poi così diversa, se “il coinvolgimento dei cittadini nelle attività di osservazione della propria zona di residenza mediante la costituzione di una rete di osservatori (Gruppi di Vicinato) consentirà alla Forze dell’ordine e alle Polizie locali di godere [godere?] di un più ampio quadro informativo per prevenire la commissione di illeciti”. 


Così recita il protocollo d’intesa appena rinnovato dopo quello stipulato nel 2019.

 

La Creatura, partorita dai fulgidi crani del MININTERN italiota come Atena dal cranio di Zeus, amorevolmente cullata e nutrita dalle Prefettured’ogni dove, gioia e vanto delle medesime, celebra il suo quarto anno di vita nel Piceno e ne rinnova gli accordi: la stampa velina e strombazza senza un dubbio o un plissé; gode l’autorità prefettizia ascolana orgogliosa di cotal successo; si uniscono a coorte nell’orgasmo celebratorio i sindaci, le amministrazioni locali, le polizie e tutto il cucuzzaro equipollente. 

Ne gioiscono i cittadini, consapevoli che chi veglia sulla sicurezza del loro orticello fa sul serio, me cojoni. Pensate: da una parte i Gruppi di Spioni- insomma, di Vicinato - pronti a riferire a Polizie e Forze dell’ordine comportamenti e attitudini dei propri vicini ritenuti sospetti o sconvenienti o non allineati o addirittura forieri di attività criminose; dall’altra i Vigili Pistoleri - di Monti Azzurri o di altra gamma cromatica disponibile, tranne il rosa che è per femminucce - divenuti anche loro presenza costante tra noi come Babbo Natale davanti al supermercato a dicembre, i pistoloni penzolanti come i cowboy negli spaghetti-western di Sergio Leone. 

Chi di noi non si sentirebbe perfettamente protetto come una creatura nel materno liquido amniotico?

Giunti al traguardo luminoso del quarto anno, sarà anzi doveroso e opportuno che gli occhiuti custodi della sicurezza del vicinato vengano dotati di strumenti adeguati. 

Per cominciare, divise possibilmente spettacolari, atte a suscitare reverente ammirazione e salutare soggezione nell’uomo della strada; per un più di autorevolezza, forzuti veicoli tipo pick up da guerra iraqena con possibilità di carico estesa a mitragliette e simili. 

Così equipaggiati potrebbero perfino, quando occorra, unirsi alle squadracce del territorio che sparano ai cinghiali: qualche fuciletto a tappo sarà utile per fare rodaggio in vista di più impegnative performances. 


Li si fornisca altresì di distintivi e stendardo, né si trascuri di dotarli di un proprio inno dal contenuto edificante da intonare con fierezza nei pubblici consessi.

 

La sicurezza dei cittadini sarà così custodita su ogni fronte: che siano i cinghiali,  i feroci migranti da sbarco, il vicino scostumato o quello dalla presunta dubbia moralità, il terrorista in sonno camuffato da Peter Pan. 

Finalmente militarizzati, pronti a vender cara la pelle come il governo fratelloditaglia vuole e come dio-patria-famiglia dispone, sapremo di aver fatto un ulteriore, grande passo verso la civiltà. Uccidentali siamo (cpr. Bergonzoni) e lo saremo sempre di più. Amen.

 

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“Dopo di che non parve strano che, il giorno seguente, i maiali che sovrintendevano al lavoro nella Fattoria reggessero tutti una frusta nella zampa”

 

(G.Orwell - La Fattoria degli animali, 1945)

 

Sara Di Giuseppe - 10 ottobre 2023


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